Le coliche neonatali ed alcuni consigli per gestire le crisi di pianto

Le coliche neonatali ed alcuni consigli per gestire le crisi di pianto

Durante i primi 3 mesi di vita del bambino può capitare che in particolari momenti il neonato cominci a piangere disperatamente senza una ragione o un motivo apparente, con un pianto inconsolabile che a volte tende a protrarsi anche fino a 3 ore consecutive. Una situazione che strema e sfinisce il piccolo e preoccupa, caricandoli di tensione, i genitori. Accade più spesso nel tardo pomeriggio che durante la mattina e si tratta di uno dei disturbi frequenti del neonato: la “famigerata” colica neonatale o colica gassosa.

Si manifesta sul 15-25% dei neonati ed il sintomo principale è proprio un lungo e intenso pianto durante il quale il bimbo si agita in modo rabbioso, diventa rosso in viso, piega e muove le gambe o le irrigidisce, tiene i pugni chiusi, ha l’addome teso.

Solitamente i primi episodi cominciano fra la seconda e la terza settimana di vita del neonato, raggiungendo un picco intorno alla sesta.

Ma quali sono le cause delle coliche del lattante?

La natura e le cause delle coliche neonatali sono ad oggi ancora poco chiare; infatti, nonostante siano a volte accompagnate da emissione di gas, solo in pochi casi la causa è identificativa di un problema intestinale. Talvolta si pensa che alcuni componenti degli alimenti presenti nell’alimentazione della mamma - che vengono assimilati con il latte materno - non siano graditi o tollerati dal neonato, come ad esempio i legumi, i cavoli, gli asparagi, la cipolla o il caffè ed il the per la loro azione eccitante, la frutta secca e gli alimenti speziati. Alcuni bambini possono invece avere difficoltà a digerire le proteine presenti nelle uova e nel pesce.

Questo non vuol dire che sia necessario per la mamma che allatta modificare la sua dieta in via preventiva evitando certi alimenti, ma sarà utile osservare se quando si mangiano, creano poi reazioni indesiderate al piccolo.
Nel caso in cui il bambino sia alimentato con il biberon e formula o latte artificiale, è importante tenere presente che, anche se i diversi tipi di latte hanno gli stessi valori nutrizionali, non tutti possono essere digeriti bene da tutti i bambini. In questo caso un consulto con il pediatra sulla marca del latte più adatta potrebbe essere utile.

Sia nel caso dell’allattamento al seno che in caso di allattamento con latte artificiale sono stati associati anche come potenziali fattori delle coliche gassose:

  • uno squilibrio della flora batterica in formazione, specialmente per quanto riguarda il numero dei batteri sani che la compongono
  • i ruttini poco frequenti
  • una suzione errata durante la poppata al seno che porta il neonato ad ingerire troppa aria
  • l’utilizzo di biberon e tettarelle non adeguati, cioè non realmente efficaci nel prevenire le coliche neontali.
bambino che piange per dolori coliche

 

Una delle teorie interessanti sulla quale concordano ultimamente gastroenterologi, psicologi e neurologi che si sono occupati del problema è che in realtà in questa fase della vita del bambino un immaturo sviluppo neurologico determini una soglia del dolore così bassa da far percepire al neonato come dolore il reale lieve fastidio dovuto alla presenza di aria nel pancino.

Viene ormai definita come “sindrome comportamentale”: studi medici eseguiti su lattanti con pianto inconsolabile che si dimostravano irritati o agitati hanno infatti dimostrato che in realtà son meno del 5-10% i bambini che presentano reali disturbi legati a malattie, e che normalmente tutti i neonati che hanno le coliche neonatali sono in realtà bambini sani e forti che stanno crescendo bene.

Le coliche sono una situazione temporanea e che tende a scomparire verso il quarto mese di vita, quando il problema si riduce piano piano in modo naturale e fisiologico.

Possiamo identificare tre campanelli d’allarme per riconoscere le coliche neonatali partendo dalla lunghezza del pianto e ruotano intorno al numero 3:

  • il piccolo piange più di tre ore al giorno
  • succede più di tre giorni a settimana
  • sta accadendo da oltre tre settimane

Dopo questa osservazione, se sono presenti tutte e tre le condizioni, sarà utile un consulto col pediatra; nel frattempo i genitori dovranno collaborare molto fra di loro per affrontare con il giusto approccio una situazione che potrebbe davvero essere provante, sfinente e far perdere la calma.

bambino dolorante per le coliche neonatali

Trovarsi di fronte ad un bimbo che piange tanto e non riuscire a calmarlo crea avvilimento e frustrazione, fino a far perdere davvero la pazienza. Il primo segreto in questi casi per mantenere la giusta calma è posare il bambino nella culla e chiedere al partner o a qualcuno di fiducia di sorvegliarlo per potersi allontanare e distrarsi momentaneamente con un’attività che aiuti a riprendere l’equilibrio.

Non ci si deve sentire cattivi genitori, anzi! In questo modo si dimostra grande auto-controllo e si evita di cadere in situazioni pericolose dettate dalla rabbia che possono portare a situazioni estreme come scuotere, scrollare o dondolare con forza il piccolo. Questo risulta molto pericoloso perchè si rischia di provocare bruschi movimenti della testa che possono creare danni biologici irreparabili al corpo ed al cervello: la “Shaken Baby Syndrome” o “sindrome da scuotimento” o “sindrome del bambino scosso”.

Cosa possiamo fare per far star meglio un bambino che soffre di coliche?

Non esistono rimedi validi ed efficaci per tutti i bambini, sarà quindi utile procedere per tentativi fino a trovare la soluzione anche parziale che meglio si adatta al proprio piccolo.

Ecco alcuni suggerimenti per aiutare a calmare un bambino che piange a causa delle coliche neonatali:

  1. Assicurarsi della sua digestione dopo ogni poppata:
    è importante che il piccolo faccia il ruttino dopo ogni pasto, poiché questo può aiutarlo a liberare l’aria che potrebbe aver inghiottito mentre mangiava. È consigliabile quindi tenerlo in posizione verticale, adagiandolo alla nostra spalla e “picchiettandolo” dolcemente sulla schiena per favorire la digestione.

  2. Tenerlo in fascia, cuore a cuore, parlare e cantare rivolgendosi con tono calmo ed affettuoso poiché la voce della mamma lo farà sentire rassicurato e consolato.

  3. Cullarlo in braccio se dimostra di essere troppo nervoso o è accaldato, liberandosi dal timore di viziarlo; meglio farsi guidare dalla propria sensibilità e dall’istinto materno o paterno e dal comune buon senso.

  4. Massaggiare il pancino con movimenti circolari in senso orario per rilassare i muscoli addominali.

  5. Massaggiare la schiena mettendo il bambino a ventre in giù sull’avambraccio. Questo può aiutare a liberare i gas che si sono creati nell’intestino.

  6. Offrire il seno per qualche minuto o provare col ciuccio; sono tutte e due situazioni consolatorie e calmanti.

  7. Sfruttare l’effetto del dondolio ripetuto creato da un giretto in passeggino o metterlo seduto/a su un seggiolino o sdraietta vibranti. Anche un giretto in auto seduto nel seggiolino di sicurezza può essere un ottimo rilassante o conciliatore del sonno.

  8. Ridurre le stimolazioni visive e sonore in casa in modo da offrirgli un ambiente tranquillo e sfruttare il sottofondo di un “rumore bianco” come quello del phon acceso, della lavatrice o dell’aspirapolvere, che hanno il potere di rilassare.

  9. Modificare la dieta: se si allatta al seno potrebbe essere utile provare a modificare la propria dieta per vedere se certi cibi sembrano peggiorare le coliche o dare sollievo: meglio condividere con il pediatra di fiducia la tua dieta specialmente se vi sono alimenti come latticini, caffeina, cavoli o aglio.

mamma e neonato con coliche neonatali

Le coliche del lattante sono un problema frequente non ancora completamente compreso, con possibili diversi livelli di complessità; esistono però varie strategie per migliorare la situazione.

Il pediatra è la figura di riferimento per la valutazione del caso e per proporre soluzioni che potranno andare oltre o in accompagnamento alle prime attenzioni di cui sopra.
Inserire nelle routine del benessere del proprio bebè il massaggio infantile può aiutare a prevenire le coliche; bastano 10-15 minuti al giorno, quando il bambino è calmo e non piange, e può essere effettuato sia da mamma che papà. Un lieve gesto d’amore che può portare benefici straordinari.


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