Allattamento al seno e latte materno
Verso la fine della gravidanza uno dei pensieri più frequenti di tutte le future mamme è la domanda se si sarà o meno in grado di allattare il proprio piccolo.
Un dubbio lecito che talvolta nasconde anche una certa ansia da prestazione che erroneamente porta a pensare che solo se sarai in grado di farlo sarai una buona mamma. La notizia rassicurante è che generalmente tutte le mamme riescono ad allattare senza problemi e che sono molto poche le circostanze nelle quali si possono incontrare ostacoli insormontabili oppure ancora più raramente ci siano delle controindicazioni che in ogni caso saranno valutate da un medico specialista.
La natura è una grande maestra e mai come oggi gli esperti tendono ad assecondare, più che ad imporre, modi e metodi che risultano più efficaci a coadiuvare l’allattamento al seno rispetto al passato. Un esempio è favorire il “bonding” cioè quel legame speciale tra mamma e bambino che comincia subito dopo il parto mettendo il neonato subito nelle braccia della mamma con un contatto pelle-a- pelle senza alcun tipo di separazione. E’infatti sperimentato che proprio nelle prime due ore dopo la nascita, il bambino si trova in uno stato di attenzione ricettivo a tutti gli stimoli sensoriali che vengono dalla mamma: l’odore, il tono della voce, le carezze. E’un lasso temporale magico e molto importante nel quale il piccolo cerca il seno materno e la mamma ha già ciò che gli serve: il colostro, un liquido molto denso giallastro, appiccicoso ma ricco di energia perché carico di anticorpi necessari a rinforzare le capacità di difesa. Iprimi piccoli pasti a base di colostro rivestono l’intestino del neonato e lo proteggeranno per il futuro riducendo il rischio che possa sviluppare allergie in futuro. Ogni bambino sa di quanto colostro deve cibarsi e farà numerose piccole poppate anche fino ad 8-10 al giorno ed il corpo della mamma sa quanto latte deve produrre.
I primi 14 giorni di allattamento sono importanti per il neonato perché assumerà tutto ciò che gli serve per difendersi dalle malattie e creare nel suo organismo le migliori basi per una crescita sana. Durante questo periodo infatti il latte cambia di composizione:il colostro è il primo latte che viene prodotto fino al 5° giorno di vita del neonato; contiene moltissime proteine, immunoglobine, vitamina A e fattori di crescita. In seguito si trasforma in latte di transizione fino al 14° giorno per poi diventare latte maturo ricco di proteine, zuccheri, grassi, minerali ed altri costituenti che lo rendono insostituibile come alimento unico fino ai 6mesi di età poiché fornisce in maniera completa e bilanciata tutti i nutrienti necessari e basilari per la buona crescita e lo sviluppo fisico e psichico del bambino
Gli esperti di APA -American Pediatric Association, OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità- e ISI -Istituto Superiore di Sanità raccomandano di continuare l’allattamento materno anche oltre i 6 mesi ovviamente come integrazione del normale svezzamento e se la mamma se la sente anche fino al compimento del secondo anno di età del piccolo.
Più il bambino potrà assumere latte materno a lungo, più sarà alta la sua resistenza alle malattie; è scientificamente provato e certo che il latte di mamma aiuta a prevenire le infezioni respiratorie delle basse vie aeree e quelle dell’apparato gastro-intestinale così come risulterebbero meno frequenti anche le infezioni urinarie, l’otite e la meningite. Un’altra buona notizia riguarda la protezione verso l’insorgenza di allergie, un fenomeno purtroppo in crescita negli ultimi anni e causato da diversi fattori; in questo caso i bambini allattati al seno sono favoriti da una più veloce maturazione dell’intestino che fa da barriera alle sostanze estranee verso le quali, se predisposti, potrebbero sviluppare reazioni appunto allergiche.
Ci sono inoltre studi che asseriscono che anche la SIDS, la sindrome della morte in culla, insorga più raramente nei bambini nutriti al seno e l’allattamento materno rappresenta una prevenzione per questo rischio
Anche la mamma ottiene grandi benefici nell’allattare al seno: il primo è sicuramente un minor sanguinamento dopo il parto grazie all’azione dell’ossitocina, l’ormone che viene rilasciato durante la poppata che fa contrarre l’utero ed il secondo è una più veloce perdita del peso in più guadagnato durante la gravidanza.
I benefici a lungo termine sono invece rappresentati dalla riduzione dei rischi di cancro al seno e ovaie prima della menopausa e successivamente ossa più forti e meno a rischio di osteoporosi.
Le prime settimane dopo il parto sono importanti per creare le basi di un allattamento sereno anche dal punto di vista psicologico sia per la mamma che per il bambino. Il papà in questo caso è fondamentale per supportare la mamma in un momento in cui deve riprendersi dalla fatica del parto e recuperare la forma fisica e molti sono gli aiuti materiali che può offrire, primo dei quali occuparsi del bambino quando la mamma riposa. Ecco che potrà cambiare il pannolino, lavarlo, addormentarlo oppure occuparsi delle faccende domestiche e preparare i pasti in un momento in cui la famiglia cambia tante abitudini e la partner ha bisogno di sentirsi protetta, sostenuta ed incoraggiata.
Spesso alcuni problemi legati all’allattamento al seno dipendono solo infatti da situazioni di stress della mamma che non lasciano la tranquillità necessaria al suo corpo ed alla sua mente per dedicarsi ad una delle esperienze più magiche della vita di una donna.
Allattare è un diritto di ogni mamma e non bisogna temere di chiedere sostegno ed informazioni che possono essere di aiuto ad una mamma che già allatta oppure ad una consulente o all’ostetrica o ad un pediatra esperti in allattamento. Molti sono anche i gruppi sui Social di mamme che allattano e che possono essere di grande supporto ma anche un’ottima occasione per allargare le proprie amicizie condividendo gli stessi interessi e ritmi di vita.