Il succhietto fa bene o male al mio bambino?

Il ciuccio è un argomento sempre molto dibattuto in campo medico sia dai pediatri che dai dentisti che concordano comunque sugli aspetti positivi del suo utilizzo in maniera corretta e senza abusarne, dopo aver avviato e consolidato l’allattamento.

Ecco quindi i benefici del ciuccio:

• è un rilassante piacere perché soddisfa l’istinto naturale alla suzione, calma il pianto, attenua le tensioni ed aiuta ad addormentarsi serenamente favorendo un riposo più rigenerante
• durante il sonno aiuta a ridurre il rischio di morte improvvisa del lattante S.I.D.S ( SuddenInfant Death Syndrome)‍
• evita l’abitudine alla suzione del dito che oltre ad essere un vizio molto difficile da togliere, costituisce un’abitudine ancora più dannosa poiché il dito esercita una pressione più intensa su denti e palato.
• durante l’arrivo imminente dei primi dentini evita il naturale impulso di mettere sempre le manine in bocca
• durante i viaggi in aereo è utile per ridurre i dolori all’orecchio causati dalle variazioni di pressione durante il decollo e l’atterraggio

Il succhietto è indubbiamente un grande alleato delle mamme in alcune situazioni; calma il pianto, rilassa la tensione e aiuta il tuo bimbo ad addormentarsi serenamente per un riposo rigenerante che aiuta la buona crescita.

L’aumento della salivazione a partire dal terzo mese: come evitare le irritazioni da ciuccio

Uno dei momenti più stressanti della crescita è l’arrivo imminente dei primi dentini e lo sviluppo delle ghiandole salivari che sono due eventi collegati in maniera indiretta ma che rendono il bambino nervoso. In questo periodo non riesce ad addormentarsi, piange spesso, la saliva è abbondante ed ha il naturale impulso di mettere le mani in bocca. Allo stesso tempo sta sviluppandolo stimolo della masticazione che a sua volta causa una ulteriore produzione di saliva che non riesce ancora ad ingerire e che quindi espelle sbavando. In questo periodo può essere utile il ciuccio per calmare il bambino e se non si sceglie il modello adatto si possono rischiare le fastidiosissime irritazioni causate dai ristagni di saliva fra la pelle e lo scudo o mascherina del succhietto, se questo non permette una giusta areazione o ha bordi larghi che appoggiano comunque sulle zone della pelle intorno alla bocca a rischio di sfregamenti creando un nuovo circolo vizioso di fastidi.

In questi casi basta scegliere un modello di succhietto leggero con bordi sottili, che abbracci  anatomicamente l’area intorno alla bocca e che permetta un continuo passaggio di aria fra la pelle e la mascherina o scudo del succhietto come ad esempio il succhietto Air.55 di Nuvita, traspirante e creato apposta per non interferire con lo sviluppo armonico del cavo orale e che mantiene  la pelle intorno alla bocca  sempre asciutta è a contatto con meno materiale plastico per evitare le fastidiose irritazioni da ciuccio.

Come scegliere un succhietto : forme e materiali

Quale forma per la tettarella o tettina: Ortodontica o Simmetrica? Non esistono ad oggi studi certi scientifici atti ad identificare la forma migliore; di certo si sa che il bambino di solito sceglie da solo quella che sente più “comoda” al suo palato a seconda della profondità, ampiezza e struttura della sua bocca. Per questo motivo, nel caso non accetti immediatamente un succhietto con forma ortodontica ad esempio,  vale sempre la pena fare un tentativo con la forma simmetrica.

In tutti i casi la base della tettina deve essere sottile in modo da assecondare la naturale chiusura della bocca per evitare il disallineamento dei denti e danni al palato. Per quanto riguarda il materiale a contatto con il cavo orale, per esempio il silicone “Skin-like” effetto “pelle-mamma” riproduce la sensazione del capezzolo per un maggior effetto calmante e rilassante.

Un piccolo aiuto per il futuro

Scegliere un ciuccio super-leggero come ad esempio Nuvita Air. 55 è fondamentale anche per ridurne al massimo la sua percezione e quindi l'abitudine a “sentire” il succhietto appoggiato alla pelle. Ciò sarà di aiuto nella fase di abbandono definitivo del succhietto che potrà accadere sia in maniera naturale o solitamente incoraggiata dai genitori ma che in ogni caso dovrà avvenire entro i 3 anni di età come suggeriscono gli specialisti.

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